venerdì 15 giugno 2018

PREISTORIA (1994-2002) - Il riassunto

(sull'argomento vedi anche la pubblicazione (formato PDF) "Dalle origini al boom", edita nel 2007: qui)

Le origini del Torneo di Binzago sono avvolte nella mitologia.
I referti delle prime edizioni, dal 1994 al 2002, sono andati perduti (nel trasloco dell'organizzatrice storica Mara Zardoni); restano solo tracce sparse.
Il resto è affidato ai racconti dei testimoni dell'epoca. Ogni tanto spunta qualcuno che assicura di aver vinto il torneo 8 volte in 5 anni, o di aver segnato 50 punti con 15 triple in una finale. Impossibile confermare né smentire, come per ogni mito che si rispetti.

Possiamo però riassumere così i primi anni di storia, o meglio di Preistoria perché, appunto, poco o nulla rimane di "nero su bianco".

GLI INIZI - Il futuro “torneo misto più famoso del mondo” nacque nel 1994 da un'idea di un gruppo di amici dell'oratorio di via Manzoni, che già da alcuni anni si ritrovavano nelle sere d'estate a fare qualche (anche più di qualche) tiro a basket sul cemento del campo all'aperto.
Secondo voci non confermate, una delle primissime edizioni fu ospitata, almeno in parte, dall'oratorio Don Bosco di Cesano-città, per quanto il campanilismo esistente fra Binzago e il capoluogo del Comune lo renda ideologicamente improbabile.
Fin dalle origini, va notato, il torneo è misto, cioè maschi e femmine insieme, una particolarità che lo distinguerà sempre dagli altri.

Dal quarto anno, ovvero il 1997, la competizione viene intitolata a Cesare Mauri, giovane giocatore binzaghese tragicamente scomparso in un incidente stradale nell'autunno precedente.
Ancora oggi è a lui che viene dedicato il minuto di silenzio prima della partita inaugurale e della finale, ed è la sua famiglia a consegnare i premi.
La denominazione ufficiale resta anche “Torneo Città di Binzago”, che può stupire chi non è del posto e non conosce il tipico orgoglio binzaghese, perché in realtà Binzago è un'orgogliosa frazione, di circa 6500 anime, di Cesano Maderno (distante sì e no 500 metri...), i cui abitanti più "veraci" si considerano ancora un Comune autonomo, com'era fino al 1869. Nessun binzaghese vero, se gli si chiede in quale città abita, risponderà "Cesano".
"Binzago capitale" era una scritta, magari incivile ma emblematica, che campeggiava sul muro di una vecchia casa abbattuta qualche anno fa per costruire un nuovo condominio.


Una partita dell'edizione 2001 fra gli attuali Trolli e Black Sheep: si riconosce Domiziano Ferrarese in palleggio.

LA SVOLTA - Dopo le prime edizioni artigianali e ruspanti, il torneo man mano si evolve e iniziano ad arrivare giocatori di un certo livello (fino all'allora C2, cioè il massimo campionato regionale), in quanto, come è logico, nonostante a parole si viene solo per divertirsi, pochi ci stanno a perdere e quindi, se hanno degli “amici forti”, li chiamano a dargli una mano.

Intanto Mara Zardoni affina sempre più le sue doti organizzative e il torneo prende una veste simile a quella di oggi, con 12 squadre a invito (dal 2006 diventate 15), le divise colorate coi numeri, gli sponsor che negli anni migliori (economicamente parlando) arrivano numerosi, anche perché Mara è maestra nel coinvolgere commercianti e piccoli imprenditori della zona.

Alcuni dei fondatori originari del torneo non gradiscono la svolta e abbandonano. C'è capitato più volte di incontrare qualcuno che si vanta di aver giocato le primissime edizioni del torneo. Generalmente sono nostalgici del passato: «Era un'altra cosa, ci si divertiva di più, poi è diventato troppo serio, ecc. ecc.». Può darsi. Ma le cose cambiano. Basta guardarsi intorno: a Binzago, come nel resto della provincia, ogni anno che ci torni trovi qualche palazzina nuova.
Per fortuna nel 2009 è spuntata anche la nuova palestra dell'oratorio. Buona notizia per il torneo: le fughe al chiuso nei giorni di pioggia, soprattutto negli anni in cui si andava in quella specie di sauna che era la palestrina di via San Marco, oltretutto lontana dall’oratorio, erano ben poco gradite…

TRACCE – Ma torniamo alla fine degli anni Novanta. L’evoluzione viene premiata dal successo. L'idea del basket misto piace, il periodo di svolgimento a luglio è favorevole perché c’è pochissima concorrenza, e l'ambiente è gradevole, anche perché non ci si “scanna” come in altri tornei (in tal senso aiuta il fatto che non ci siano premi in denaro).

Alcuni preziosi documenti rinvenuti da Luca Rebosio e custoditi al museo di Binzago (le loro riproduzioni sono visibili cliccando qui) ci consentono di ricostruire parzialmente questo periodo di evoluzione, situato a cavallo del 2000.

Un calendario del 1998 attesta che alla quinta edizione parteciparono 8 squadre (due gironi da quattro), che il torneo si giocava in giugno (dall’8/6 al 2/7, per la precisione) e copriva un totale di appena 9 serate. Le squadre erano perlopiù indicate col nome del responsabile o con altre sigle molto brevi (“Livio”, “Dedo”, “Fragiu”, “F.lli Caronni”, “101”, “K21”, “Vam”, “I Torelli Masselli”).
Le semifinali di quell’anno furono: Torelli Masselli-K21 e Livio-F.lli Caronni. Nei “Livio”, alias Livio Villa, storico giocatore della Pob Binzago, giocava quel Federico Grassi che per anni fu mattatore assoluto del torneo, vincendolo a più riprese, anche se rimane negli annali pure una sua aggressione a un malcapitato arbitro.

Nel 1999, come si deduce dal regolamento, anch’esso tra i reperti di Luca Rebosio, il torneo si sposta in calendario a luglio, si parla di 8 o 10 squadre (possibile quindi che in quell’anno ci sia stato un primo allargamento) e, curiosità, l’iscrizione costava 200.000 lire cumulative per squadra: circa 20.000 per giocatore, obiettivamente ora è un po’ più caro (30 euro a testa) ma in linea con l’inflazione post-euro...
Quell'anno vinse, l'abbiamo ricostruito di recente nelle ricerche per il 25° anniversario, la squadra del leggendario Marco Malusardi, antenata dell'attuale "Tazza".

Abbiamo poi un calendario del 2001, in cui le squadre hanno raggiunto (non sappiamo se proprio quell’anno o nel 2000) quel numero canonico di 12 che resterà fisso fino al 2005 compreso. I nomi: “Uff Team”, “Ciapa e tira”, “La 69^ Compagnia delle Indie”, “Air Force One”, “Vam”, “Mts” (girone A); “Chi va con lo zoppo…”, “I Barracuda”, “Blues Blasters”, “Castalia Basket”, Poliponi & Seppioline”, “Gnecchi Team” (girone B).
Nel 2000 (detronizzando in finale la squadra di Malusardi) e nel 2001 fece doppietta l’Uff Team di Grassi e Federico Ferrario. Tra le piazzate ai posti d'onore, come già nel '99, le formazioni antenate degli attuali Trolli e Fuskugnaskamukula.

A quel punto, ormai, il torneo di Binzago è diventato “di moda”, va sui giornali e attira giocatori e pubblico da almeno quattro province diverse: Milano, Como, Lecco e pure Varese; saliranno a cinque con la neonata (2004) provincia di Monza. Poi si è andati anche oltre, molto oltre: Bergamo, Brescia, qualche caso dal Piemonte e altre regioni.


L'Uff Team festeggia la sua ennesima edizione vinta nel 2001 (foto di Veronica Milani)

DUEMILADUE - L'inizio degli anni 2000 è anche un momento di grande vitalità e cambiamenti nel basket regionale, col boom di Internet che è ben colto dai vari Stefano Guerrato, Paolone Cappelletti & C. che nel 2002 lanciano Webbasket.it proprio partendo (così raccontano gli annali) dal torneo di Binzago: in poco tempo diventerà uno dei più importanti forum del basket lombardo maschile e femminile, oltre che la “piazza virtuale” del torneo stesso, anno dopo anno.

Il “boom” di Binzago in quegli anni è fotografato l’articolo che segue, pubblicato su «Il Giorno» (autore Roberto Sanvito), a presentare l'edizione 2002.

Binzago, i «goliardi» vanno a canestro

CESANO - In Brianza è forse tra i pochi nella sua specie. Difficile infatti trovare un torneo estivo di pallacanestro (mentre impazzano quelli di calcio e calcetto...) cinque contro cinque che raccoglie alcuni dei migliori atleti che militano nelle nostre squadre di pallacanestro dalla serie C1 fino ai meandri più sconfinati delle «minors» cestistiche. A Binzago c'è.

Ed è arrivato alla nona edizione il torneo «città di Binzago» che da sei anni a questa parte ricorda Cesare Mauri, appassionato di basket nonché ex giocatore del Pob Binzago. Le squadre sono rigorosamente miste, con l'obbligo di schierare in campo contemporaneamente due signorine e... uno spirito goliardico improntato sull'amicizia e il divertimento. E poco importa se alcuni «nomi» che calcheranno il playground dell'oratorio di via Manzoni sono di quelli fra i più prestigiosi dei nostri campionati. Per esempio lo scorso anno a trascinare gli Uff Team alla vittoria ci fu tale Federico Grassi, stella del Cmb Rho, tra i giocatori più forti di tutta la serie C2 lombarda. Miglior giocatore il «mago G» ossia Gerry Chiapparini quest'anno a farla da protagonista a Cusano sempre in C2.

Dodici le squadre che si daranno battaglia a partire da sabato quando alle 19.30 sarà lanciata verso l'alto la prima «palla a due» del torneo. A contendersela i padroni di casa del «Tra il Frusc e il Brusc» e la «Brianza Jazz». E via di questo passo fino alle finali che si giocheranno domenica 21 luglio sotto la consueta guida di Mara Zardoni, giocatrice nonché infaticabile organizzatrice del torneo che avrà pure un premio «fair play» intitolato a Luca Vavassori.

E i giocatori di grido? Anche quest'anno il Cesare Mauri offrirà un gustoso spaccato della nostra pallacanestro. Direttamente dalla B1 (promosso in A2) di Teramo Alessandro Bianchi, Benzoni e Steve Leva dalla B2 di Saronno, i fratelli Orsenigo, Davide e Stefano, più Max Guerrato da Desio di C1, il già citato Federico Grassi da Rho, Matteo Frassinelli dalla C2 di Nerviano, «mezza» Lissone con Amati, Sabatini, Piazza e il novello sposo Figini; Orfei, Toschi, Barzago e Chiapparini da Cusano, tutto il Varedo e tra le ragazze ecco Nobili e Napoli dalla serie B di Mariano.

Vinceranno i Porrignos davanti alla squadra di Amati, Sabatini & C. (i futuri "Belli Freschi" e altri vari nomi). Semifinaliste ancora una volta i futuri "Fusku" e Trolli.
Miglior giocatore Alessandro Bianchi, miglior giocatrice la giovane Marta Ceppi. Curiosità pecuniaria: era il primo anno dell’euro e la quota pro-capite per l’iscrizione era fissata a 15.


I Porrignos campioni nel 2002, ultima edizione della "preistoria" del torneo.

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