martedì 12 giugno 2018

RACCONTI DEL TORNEO (3) - Le squadre

Testi originariamente pubblicati sulle varie edizioni del foglietto informativo 2017.

20. Le squadre scomparse
Il privilegio di essere una delle 15 squadre del Memorial Mauri è immenso... ma ogni tanto qualcuno è costretto a lasciare. Il caso più recente? Gnocca Fritta e Affettati: regina di Binzago a suon di record nel 2014, si è sciolta alla vigilia del torneo 2016. Nel decennio precedente le scomparse più nobili sono state quelle del leggendario Uff Team, più volte campione nelle prime edizioni (l'ultima nel 2001; Federico Grassi e Federico Ferrario i nomi più altisonanti), e dei Porrignos, campioni 2002 e '04, fra i primi a portare ragazze fortissime, dall'A2 di Carugate.
I Mos Angelini, molto "glamour" con Alessandro Bianchi, Milica Micovic e altri personaggi, in due anni (2010-11) non andarono oltre i quarti di finale, poi mollarono. I Gigagnomi fecero una finale nel 2004 (con la leggendaria coppia femminile Ceppi-Longoni) ma resistettero pochi anni ancora, salvo una fugace ricomparsa nel 2011 con l'eloquente nome di "I Bolliti"... Da ricordare anche i VamPiri, che univano veterani binzaghesi a nomi di spicco (Guidoni, Chiapparini, Massimo Re, Lija Kuzmaite). Non erano male anche i Garba Guys di Garbagnate, i Permaflex di Milano nord (la squadra di Bertoletti, che cambiò più volte denominazione) e più di recente gli Zero sul Pagellone, mix varesino-brianzolo, mentre non hanno lasciato rimpianti gli Zarruele (già dal nome...): nell'edizione 2004 solo sconfitte pesanti, tanta cagnara e inevitabile "taglio" fin dall'anno successivo.

21. Nel segno del “Piazz”
E' un mito di Binzago senza aver mai giocato al Memorial Mauri. Era pronto a farlo, nel 2006: già iscritto in una squadra che avrebbe debuttato in quella edizione. Ma verso fine maggio Gabriele Piazzolla scompare a soli 25 anni. I suoi compagni decidono di non rinunciare alla presenza al torneo, ma anzi di trasformarla in un'occasione di rinnovare il ricordo ogni anno: nascono così gli Amici del Piazz, da allora una tradizionale “big” del Memorial Mauri. Vincitori nel 2007, finalisti nel 2016, tante altre coppe, ma soprattutto tanta voglia, mai diminuita col passare del tempo, di onorare Gabriele insieme al papà Francesco, sempre presente a bordo campo. Al torneo, con ogni probabilità, il “Piazz” sarebbe diventato un protagonista assoluto, visto che la sua fama era legata al basket all'aperto: pur vantando anche una buona carriera dal vivaio dell'Olimpia fino alla serie B, è ricordato infatti come il re dei campetti di Milano. La sua storia è raccontata in un libro, “Heroes” di Daniele Vecchi, dedicato agli idoli dei playground.
(Aggiornamento giugno 2018: i Piazz hanno conquistato nel 2017 il loro secondo titolo, a 10 anni di distanza dal primo).


I Piazz alla loro prima partecipazione (2006) onorano il ricordo dell'appena scomparso Gabriele

22. La leggenda dei Ragazzi del Boh Basta
La più grande dinastia del torneo di Binzago, con 5 titoli in 6 anni, è nata da una fusione. Nel 2007 infatti i “Mal Trainsema” (MTS), mai brillanti nei risultati, assorbirono i resti dei Porrignos, ex superpotenza disciolta, prendendo il nome di “Ragazzi del Boh Basta”. L'anno dopo, con l'innesto di lusso Vendramini (solo per quell'edizione), arrivarono già in finale. La persero coi Trolli ma nel 2009 diventarono campioni. Nel 2011 tornarono sul trono e non lo mollarono per 3 edizioni di fila (record). Nel 2014, con la perdita di alcuni elementi e il cambio di nome in “Non Riusciamo a Stare Senza” (oggi sono “Spritz and Roll”), sembrava finito il ciclo ma a sorpresa l'anno dopo hanno completato la cinquina di trionfi. Le loro vittime preferite: Cachuccho dello Zio e Belli Freschi, battuti due volte a testa in finale. I loro segreti? Concentrazione straordinaria nei momenti più caldi e un granitico gruppo storico (Monguzzi, Crisci, Corrada, Mattia Casati, Faffo Viganò, Radaelli, Claudia Biscari, Marta Ceppi) grazie al quale le grandi individualità (Cissé, Munafò, poi Simone Casati, Saini, Carolina Bossi e vari altri) s'inserivano in un collettivo bilanciatissimo.


Una delle edizioni più scintillanti dei Boh Basta (2013)

23. Quando i Trolli erano imbattibili
I Trolli, con nomi diversi, erano fra le “grandi” di Binzago fin dalle prime edizioni, ma fu verso metà del decennio scorso che diventarono padroni del Memorial Mauri: alla classe dei veterani Perego e Ferrarese si unirono l'energia dei giovani Vitali, Chioda, Majerna, contropiedisti micidiali, la stazza di Cappellotto e un gruppo di ragazze (guidato da “Sisa” Scarciello) meno “blasonate” rispetto a quelle di altre squadre, ma bravissime a inserirsi in un gioco di squadra più collaudato rispetto a certi team di “stelle” che non di rado sottovalutavano i Trolli, salvo poi uscirne scornati. Così i Trolli restarono imbattuti per 14 partite di fila (tuttora record) fra il 2005 e il 2007, conquistarono due titoli ('06 e '08), altre coppe e una serie di premi individuali, anche nella gara di tiro da 3, perché erano “animali da Binzago” in tutto e per tutto. Il loro ultimo acuto fu nel 2012, quando, con un organico meno forte di qualche anno prima, arrivarono in finale grazie a un'incredibile rimonta sugli Amici del Piazz. Le ultime edizioni sono andate meno bene, ma attenzione che il cuore dei Trolli non muore mai...

24. Belli Freschi, i re di coppe
Negli anni ha cambiato tanti nomi (I Belli Dentro, Sem Semper Ciuk, Ciapalabala, Chicago Bullons), ma non i risultati: la squadra oggi nota come Belli Freschi, dalla zona di Cantù, è sempre una garanzia tra le grandi di Binzago. Vanta infatti il maggior numero di coppe vinte, ben 9 a partire dal 2003, con due titoli ('03 e '10), 3 finali perse ('05, '09 e '13) e altri piazzamenti fra le prime 4. Tanti i protagonisti alternati nel tempo, mantenendo però uno stile di gioco riconoscibile, basato sull'attacco in avvicinamento a canestro (senza farsi contagiare dalla moda del tiro da 3), con guardie veloci, “da campetto”, come gli antichi eroi Amati e Sabatini o il più recente Ballarate, e con ali potenti come Gigi Beretta, Bergna, Anzivino. Sempre supportati da gruppi femminili solidi, con elementi dai pochi sorrisi (alle avversarie) ma di grande efficacia: Elisa Zanon, “Fifi” Scudiero, Valentina Gariboldi, Bussola, Capiaghi, “Buba” Arnaboldi. Tanti altri nomi meriterebbero la citazione, ma più di tutti la bandiera dell'ultimo decennio, il play Andrea Paieri che proprio nel 2017 ha festeggiato le 70 presenze al torneo, secondo di sempre.


I Belli Freschi si regalano un "selfie" dopo una vittoria nel 2016

25. Pizza Express sforna sempre la qualificazione
Il record per il maggior numero di qualificazioni consecutive alla seconda fase del torneo è dei Pizza Express: hanno superato le eliminatorie per 12 edizioni di fila, dal 2005 al 2016, e puntano a fare 13 quest'anno. Eppure l'esordio, almeno nei risultati, fu da dimenticare: nel 2004, col nome di Panabinzaikos, 0 vinte e 5 perse. Ma col merito di aver portato al torneo la leggenda Masha Maiorano. Con un “restyling” dell'organico, inserendo Vendramini, Guerrato, Cissé, Nadia Rovida, Gaia Angelo e altri nomi di spicco, nel 2005 salirono sul trono, sfiorando il bis nel 2006 quando li fermarono i Trolli in finale.
Nel 2008 hanno preso il nome attuale, ispirato a una pizzeria di Lentate; hanno cambiato più volte i giocatori di riferimento (tra chi ha vinto premi individuali, ricordiamo Fusella, Michela Frantini, Alessandra Calastri, Eleonora Menapace; ma anche “Nik” Laudi, Vera e Federico Ponchiroli, quest'ultimo tuttora in organico), raggiungendo di nuovo la finale nel 2010, persa contro i Belli Freschi, mentre da 4 edizioni escono nei quarti di finale, nonostante nelle ultime due abbiano schierato anche Pape Sow, ex professionista Nba.

26. Cachuccho, sfaterai la maledizione?
Dopo la vittoria dei Fuskugnaskamukula nel 2016, il Cachuccho dello Zio rimane l'unica tradizionale “big” del torneo a non aver mai conquistato il Memorial Mauri. Di sicuro non è in debito con la fortuna: 4 finalissime perse, di cui due all'ultimo tiro, e tante altre eliminazioni rocambolesche, come quella dello scorso anno, nei quarti con i Grimy, subendo un'incredibile tripla allo scadere. Con la costante storica di assenze pesanti nelle partite decisive. Dal 2005, la loro prima edizione, hanno comunque messo in bacheca 6 coppe, non certo un bottino da “perdenti”, e conquistato una serie di premi individuali grazie alla quantità di giocatori e giocatrici di primissimo livello che hanno offerto al pubblico binzaghese: Albani, Mambretti, Franzoni, Valentina Gatti e Letizia Rivolta sono stati miglior giocatore o marcatore, ma la lista sarebbe lunghissima, da Solaini a “Santo” Borghi, da Milica Micovic a Selene Marulli, passando per un idolo del pubblico come “Pestone” Padova. Grandi amanti del torneo, soprattutto: e prima o poi, glielo auguriamo, saranno ricambiati col titolo di campioni.

27. La scalata dei ragazzi di casa
Nel 2008 viene lanciata la squadra dei "giovani di casa", con l'obiettivo di inserire man mano i ragazzi cresciuti nel vivaio della Pob Binzago (il primo a debuttare è l'allora 17enne Alberto Secco). Nel corso degli anni li supportano altri giovani della zona, qualche veterano e ragazze come Chiara "Rizza" Molteni. Si chiamano La Banda Bassotti, poi Sturmtruppen, poi Quelli Lì, infine I Monstars, il nome attuale. La lunga fase di apprendistato li vede in campo per 8 edizioni senza mai superare la fase eliminatoria, anche se almeno una partita all'anno, col sostegno del pubblico locale, riescono quasi sempre a vincerla.
Finalmente, nel 2016, con il nucleo "made in Binzago" Barbisan-Andrea Colombo-Ema & Seba Motta (quest'ultimo classe '97, gli altri del '93) e rinforzi di spessore sia fra gli uomini che fra le donne, i Monstars si piazzano primi nel nuovo girone unico e fanno il capolavoro nei quarti di finale contro un'istituzione del torneo come i Belli Freschi, conquistando poi la coppa del 3° posto. Barbisan è eletto miglior giocatore, Seba Motta miglior giovane e dice: "Siamo cresciuti guardando i grandi giocatori del torneo, ora è un sogno poterli sfidare".

28. Montenegro e Tazza, tra goliardia e sorprese
Non sono mai fra le favorite del torneo, ma se c'è l'occasione, fanno lo sgambetto alle “grandi” o ci vanno vicine. Male che vada, si consolano ai tavoli dove sono tradizionalmente fra i numeri uno. Parliamo del Montenegro Team e della Tazza, le “outsider” per eccellenza di Binzago. Le loro 3 coppe complessive sono legate ad alcune delle più grosse sorprese. Il Montenegro (iscritto dal 2008 e dedicato al celebre amaro) infilzò nel 2009 i Pizza Express imbattuti nella prima fase: decisiva la compattezza di un gruppo guidato da “Leader” Flego e Chiara Bonfanti (miglior giocatrice di quell'edizione); nel 2014 un'altra semifinale con Alessandra Calastri premiata come migliore e un clamoroso canestro sulla sirena nei quarti contro i Fuskugnaskamukula di Maiorano. Quest'ultima invece fu artefice di un'altra grande sorpresa, quando passò alla Tazza nel 2011 e subito la trascinò, insieme a due super-realizzatori come Antonini e Turconi, a buttar fuori nei quarti gli imbattuti Pizza & Piazz (le due mega-squadre coalizzate per un anno, con un organico stellare). La Tazza dal 2016 ha cambiato gestione ma una certa goliardia è rimasta: in una partita hanno tenuto a bordo campo una... tazza intesa come sanitario.


Lo spirito dei Montenegro: qui "Leader" Flego con Giulia Pasqualin

29. La tenacia premiata dei “Fusku”
Nel 2016 i Fuskugnaskamukula hanno alzato al cielo il trofeo del Memorial Mauri dopo una lunga attesa. Presenti fin dalle prime edizioni, non erano mai saliti sul gradino più alto del podio. Nel 2003 ci andarono vicinissimi, ma dopo un'epica finale contro gli attuali Belli Freschi persero all'ultimo tiro. C'erano il grande Stefano Leva, Max Guerrato, “Ciccio” Orsenigo ma il nucleo proveniva da Varedo, capeggiato da “Bumby” Galli, che nel 2004 fu raggiunto da Alessandro Lanzani, l'altro leader storico della squadra, comprendente anche le rispettive mogli Tiziana Cattaneo e Simona Frigerio. Nel 2006, con Sergio Plumari (campione d'Italia U20 con Milano), l'ultima semifinale raggiunta prima di una serie di edizioni nelle retrovie del torneo, nonostante il loro classico approccio serio e motivato. La rinascita dal 2013 grazie alla fusione coi disciolti VamPiri, la vera svolta l'anno dopo con l'arrivo della più grande di tutte, Masha Maiorano. C'è voluta ancora un po' di pazienza ma il 2016 è stata la volta buona: con la seconda giovinezza di Lanzani e Maiorano, e con altri rinforzi mirati, ecco il titolo, dominando in finale gli Amici del Piazz. E chi più di loro lo meritava?

30. Grimy, la nuova grande di Binzago
Una semifinale può essere un caso, due di fila no: i Grimy, bissando quest’anno l’ingresso fra le “top 4” ottenuto per la prima volta nel 2016, entrano ufficialmente nel club delle grandi del torneo. Sono passati 10 anni esatti dal loro debutto: nel 2007 si chiamavano “Comerson” (dal nome di una ditta) e si basavano su giovani della zona, tra cui i cesanesi Ronchi e Tognacca. La prima “stella” fu il guizzante Aresi; fra le donne (non troppo coinvolte in attacco, ma compatte) la bandiera è Nicole Ventura, seguita poi da Noemi Frate e da Camilla Mariani (più giovane partecipante nella storia del torneo, a 13 anni nel 2012). Dal 2010 il cambio di nome in Grimy, dall’origine ignota. I risultati scarseggiano finché, nel 2012, inizia una “campagna acquisti” più aggressiva che porta due pezzi forti come il bomber Gabriele Villa e la torre Davide Colombo: sfiorano subito la semifinale, perdendo di 1 punto nei quarti contro i Ragazzi del Boh Basta campioni in carica. Un po’ deludenti le 3 edizioni dopo, finché lo scorso anno un nuovo “restyling” con il trio Corno-Molteni-Carpani è premiato da una mitica battaglia vinta col Cachuccho per volare in semifinale. E ora dove arriveranno i Grimy?
(Aggiornamento giugno 2018: i Grimy sono arrivati sino alla finalissima nel 2017, fermati solo dai Piazz; e promettono di non fermarsi qui...)

Nessun commento:

Posta un commento